Emilia Romagna

Nata dall’unione di due regioni storiche l’Emilia e la Romagna queste terre che da sempre sono note per la produzione agricola una produzione vasta e articolata, che ci forniscono tantissimi prodotti tipici di alta qualità. La conformazione geografica dell’Emilia Romagna, ben si presta alla coltivazione di diversi prodotti, oltre all’allevamento di bestiame. La metà del territorio dell’Emilia Romagna è pianeggiante, e la restante parte, può essere divisa in parti quasi uguali, tra monti e colline. Dal confine con la Lombardia verso Bologna, si possono gustare tre salumi tipici della provincia di Piacenza: il Salame Piacentino DOP, la Coppa Piacentina DOP e la Pancetta Piacentina DOP. Tutti e tre vengono stagionati al di sotto dei 900 metri di altitudine, in zone che garantiscono le condizioni climatiche ideali per l’asciugatura e la maturazione. Del primo, il Salame Piacentino DOP, è caratteristico il sapore dolce e delicato che lo rese famoso, sin dal XV secolo, sulla piazza di Milano dove era particolarmente ricercato. La Coppa Piacentina DOP è invece ricavata utilizzando solo ed esclusivamente i muscoli superiori del collo del maiale. Rispetto al Salame, prevede una fase di stagionatura più lunga, la Pancetta Piacentina DOP: classico salume ‘povero’, che in zona acquista un particolare pregio grazie all’utilizzo gastronomico, per insaporire sughi, ragù e minestre. Verso est, in direzione di Parma, i salumi tipici della zona sono due. II più raro, ma non per questo meno famoso, è il Culatello di Zibello DOP; e invece una vera e propria ‘chicca’ gastronomica ottenuta dalla lavorazione dei tagli migliori della coscia dei suino, è il Prosciutto di Parma DOP. La sua notorietà rende superflua qualsiasi presentazione, la forma tondeggiante e soprattutto il sapore dolce, delicato e caratteristico, lo hanno reso infatti famoso e apprezzato in Italia e all’estero. Modena è la provincia dove vengono prodotti il Cotechino di Modena IGP e lo Zampone di Modena IGP: due salumi decisamente peculiari, nella loro composizione entra infatti a far parte la cotenna, sapientemente miscelata con aromi ed altri tagli di carne suina. Ambedue vengono consumati cotti e si sposano perfettamente col più rinomato tra i vini locali: il dolce e piacevolmente frizzante Lambrusco DOC. Sempre in questa provincia, ma con un area di produzione estesa anche a parte dei territorio bolognese e di Reggio Emilia, vi è la  lavorazione dei Prosciutto di Modena DOP: gradevolmente profumato, sapido ma di gusto non salato, viene lavorato secondo un tecnica di produzione che prevede una doppia salatura particolarmente accurata. La conosciutissima Mortadella Bologna IGP, la cui area di produzione si estende a tutta l’Emilia Romagna, e anche ad altre regioni dei Centro-Nord d’Italia, il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP, i Salamini Italiani alla Cacciatora DOP. La zona di produzione del Vitellone DOP comprende numerosi comuni delle provincie di Bologna, Forlì, Ravenna e Rimini.

Terminata la numerosa descrizione dei salumi, passiamo ai tre formaggi a Denominazione di Origine Protetta emiliani, di questi, il Provolone Valpadana DOP e il Grana Padano DOP sono già stati citati più volte a proposito delle produzioni di pianura del Nord Italia. Uno spazio specifico va invece necessariamente riservato al Parmigiano Reggiano DOP, tipico delle provincie di Bologna, Modena, Parma e Reggio, sicuramente tra i formaggi più conosciuti ed apprezzati al mondo. Tra le peculiarità e attenzioni che ne caratterizzano la tecnica produttiva, ricordiamo soprattutto la cura nella scelta della materia prima, i locali mastri casari sono, su questo punto, molto esigenti e utilizzano soltanto latte proveniente da bovine alimentate con foraggi di prato o di erba medica; mai con insilati che potrebbero influire negativamente sul processo di maturazione. la pianura della regione, oltre a dare ottimo foraggio, è sede di pregiate produzioni ortofrutticole alcune delle quali hanno ottenuto dall’Unione Europea il riconoscimento della Indicazione Geografica Protetta. E’ il caso, anzitutto, della Pesca dell’Emilia Romagna IGP e della Nettarina dell’Emilia Romagna IGP considerate, non a torto, tra le migliori d’Italia, merito dei terreno e del clima particolarmente adatto, ma anche dell’esperienza dei frutticoltori che qui le coltivano sicuramente a partire dal XIV secolo. Lo stesso discorso, dal punto di vista dell’eccellenza qualitativa, va fatto per la Pera di Romagna IGP; merito anche qui della abilità dei frutticoltori, ma soprattutto di un clima particolarmente adatto a questa coltura che si avvantaggia delle piogge relativamente ridotte e delle alte temperature estive che caratterizzano l’area di produzione. Fra gli ortaggi di pianura, da ricordare l’Asparago Verde di Altedo, in provincia di Bologna, inoltre i fertili terreni delle colline di Romagna, sono anche ambiente ideale per un ortaggio molto peculiare: lo Scalogno di Romagna IGP, la sua coltivazione in zona risale all’inizio di questo secolo quando, questa succulenta radice, fu importata dalla Francia.

E veniamo a due prodotti di montagna. Uno è il Fungo di Borgotaro IGP la cui zona di raccolta comprende due comuni della provincia parmense (Borgotaro e Albareto) e un comune toscano (Pontremoli); si tratta di funghi porcini che nascono spontanei nei boschi di latifoglie e di conifere. L’altro prodotto è invece il Marrone di Castel del Rio IGP: una castagna particolarmente pregiata coltivata nei comuni di Fontanelice, Castel del Rio, Casalfiumanese e Borgo Tossignano, in provincia di Bologna. Anche la produzione di olii extravergini d’oliva riconosciuti DOP non manca: Brisighella DOP e Colline di Romagna DOP. La produzione del Brisighella circoscritta a quattro comuni delle provincie di Ravenna e Forlì, caratterizzata da profumo intenso, colore verde smeraldo e sapore molto caratteristico, Coppia Ferrarese IGP, e ancora l’Aceto Balsamico di Modena DOP e l’Aceto Balsamico di Reggio Emilia DOP, completano l’itinerario gastronomico alla scoperta dell’agroalimentare in Emilia Romagna, che certamente non comprenderà tutti i prodotti tipici che si possono trovare in tutta la regione sopratutto nelle minori località ma sicuramente cita quelli più conosciuti .

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