Valle d’Aosta

I ricchi pascoli della Regione dispongono il bestiame alla produzione di ottimo latte e di altrettanto ottimi formaggi, componenti essenziali dei prodotti tipici della Valle d’Aosta. Tutto il territorio regionale coincide con l’area di produzione di due formaggi tipici a Denominazione di Origine Protetta: la ormai notissima Fontina DOP che è il formaggio principe della regione, e il Fromadzo DOP.

La Fontina DOP si ottiene dalla mungitura delle locali bovine pezzate rosse o nere valdostane. E’ un formaggio grasso a pasta morbida preparato con latte crudo intero, la cui origine risale quantomeno al medioevo, il Fromadzo DOP è, per ora, meno famoso; ma altrettanto buono. ha una percentuale di grassi inferiore rispetto alla Fontina e il suo nome tradisce una evidente radice francofona, lo si produce ovunque, ma soprattutto nei piccoli caseifici di fondovalle. La toma di Gressoney è un apprezzato formaggio da tavola, che viene lavorato direttamente negli alpeggi della valle del Lys e del centro valle con metodi tradizionali, il bianco, morbido e cremoso, il reblec è un formaggio fresco, di piccola pezzatura, ricavato dalla panna affiorata spontaneamente, alla quale viene aggiunto latte crudo intero, e ancora Il Seras è l’ultimo formaggio che si ricava nella catena di caseificazione del latte intero, dopo la produzione della Fontina o della toma. E’ una pregiata ricotta, di colore chiaro e dal sapore leggermente acidulo e sapido. Le sue origine sono antiche, tanto che il suo nome compare su manoscritti e documenti risalenti al 1268, e infine la Brossa, che in passato veniva abbinata  ‘polenta e brossa’ che costituiva l’alimentazione tipo dei pastori in alpeggio, poiché nutriente e ricco di calorie utili a fornire l’energia indispensabile alla faticosa giornata di lavoro, oggi è considerato un accostamento prelibato, che si può gustare negli agriturismi o nei ristoranti locali.

il Jambon de Bosses DOP, un prosciutto che si produce nel solo territorio comunale di Saint-Rhémy dove, la tradizionale lavorazione delle cosce salate del suino è sicuramente presente dalla fine del 1300, e ancora un prodotto tipico molto [banner]gustoso: il Lard d’Arnad DOP. Siamo di fronte a un lardo di lontana tradizione, che lo vede già citato dai buongustai nel 1763; le caratteristiche organolettiche sono assolutamente particolari. Insaporito secondo una ricetta che prevede un largo uso di erbe aromatiche e una accurata stagionatura, i boudin rientrano tra i grandi classici della tradizione valdostana e ancora oggi vengono preparati osservando scrupolosamente le antiche ricette tramandate da generazioni, poi vi sono Le saouseusse valdostane che sono nate dall’esigenza di utilizzare e conservare tutti i tagli di carne, anche i meno pregiati. Questi gustosi salumi della tradizione sono oggi molto apprezzati e ricercati, soprattutto durante la stagione invernale, la motzetta, carne essiccata di bovino, camoscio, cervo o cinghiale, è nata dall’antica esigenza di conservare a lungo la carne per il fabbisogno invernale della famiglia. Si presenta, allo sguardo, tenace e corazzata ma, in bocca, diventa tenera e gustosa. Preparata con tagli crudi interi, compatti e poco grassi, viene lasciata a macerare con erbe aromatiche di montagna, accompagnate al sale, alle spezie e altri aromi naturali, infine concludiamo con il Jambon alla brace di Saint-Oyen è un prosciutto cotto, leggermente affumicato, cosparso con un battuto di erbe aromatiche e rosolato lentamente allo spiedo su enormi bracieri alimentati da fuoco di legna di abete, larice, pino silvestre, ontano o frassino, proveniente dall’alta Valle del Gran San Bernardo.

La mela è il frutto più coltivato in Valle d’Aosta e la sua produzione supera i 50.000 quintali annui. E’ anche il frutto che conserva, in ogni stagione, la sua freschezza originaria, perché invecchia molto lentamente e ha la capacità di mantenere intatti, quasi fino all’ultimo, i suoi principi salutari. Nella regione alpina, grazie all’altitudine e ad estati secche e ventose, la mela raggiunge un’eccellente maturazione, senza correre grandi rischi di malattie.

Le particolari condizioni climatiche della Valle d’Aosta — unitamente alle caratteristiche dei terreni e alla loro esposizione, giacitura e pendenza — non hanno certo reso la vita facile ai viticoltori. Tuttavia, il recupero e la valorizzazione della coltivazione della vite in Valle d’Aosta ha creato una gamma ampia e qualificata di vini di montagna prestigiosi, ne citiamo alcuni, Il Vallée d’Aoste Blanc de Morgex et de La Salle DOC ha un fascino particolare, poiché è ricavato da uve raccolte nei vigneti più alti d’Europa, Il Vallée d’Aoste Torrette DOC è un rosso armonico, dal sapore secco e asciutto, le cui qualità erano già riconosciute nel secolo scorso, Vallée d’Aoste Nus Rouge DOC, Il Vallée d’Aoste Chambave Rouge DOC è un vino secco, sapido ed armonico che racchiude in sé le caratteristiche tipiche dei rossi valdostani, Il Vallée d’Aoste Arnad-Montjovet DOC, Le uve di Moscato Bianco, utili alla vinificazione del Vallée d’Aoste Chambave Muscat DOC, raggiungono la giusta maturazione nei vigneti dislocati sulle colline di Chambave, Pontey, Verrayes, Saint-Denis, Châtillon e Saint-Vincent, e altri di uguale prestigio e bontà.

Se in termini di qualità la produzione di grappa eguaglia quella vinicola, essa è decisamente più modesta in termini di quantità. La grappa è un’amica fedele per il montanaro, ideale digestivo dopo i ricchi pasti a base di specialità locali.

In Valle d’Aosta la produzione dei distillati di erbe di montagna richiama antiche tradizioni. Le erbe alpine che fioriscono a quote elevate e sono note per le proprietà terapeutiche, comprendono essenze peculiari quali  l’artemisia glacialis e l’artemisia weber, componenti base del génépy, il famoso liquore valdostano. Il suo aspetto cromatico – giallo verdolino, il profumo balsamico e il gusto pieno e amarognolo che derivano proprio dalle caratteristiche di quelle piantine, raccolte con parsimonia nelle morene dei ghiacciai (ad oltre 2000 m di quota), per poi essere selezionate ed essiccate con meticolosità certosina.

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